
Molti di voi si chiederanno: si poteva evitare il disastro ambientale al quale assistiamo negli ultimi giorni nel Golfo di Messico?
La risposta è: Sì, si poteva evitare. Ma con determinati prerequisiti che non sono stati soddisfatti…
La British Petroleum (BP) è una società che gestisce i soldi che guadagna dall’estrazione. Non è una società che gestisce le loro operazioni, quello è il male che devono sopportare per avere i soldi.
Infatti, sono già stati negli ultimi anni alcuni incidenti della stessa società che avrebbero dovuto far presagire a un disastro di simili proporzioni.
Ma la dirigenza non li ha presi sul serio. Tanto, sono cose che capitano. Se succede qualche incidente, basta alla fine pagare qualcosina a qualcuno e via, chiusa la faccenda… Tanto è solo una questione di risarcimenti, di soldi…
Ma non è proprio così… Distruggere un ecosistema marino invidiabile come quello nel Golfo di Messico è un disastro per tutto il pianeta. Non è possibile semplicemente fare la stima di costi e pagare il danno…
Questa società non è stata in grado di imparare dai propri errori. Ha già causato moltissimi danni ambientali. Perché gli viene concesso di operare ancora in queste condizioni di insicurezza? Appunto, perché sono pieni di soldi guadagnati sfruttando le persone e i macchinari oltre le loro capacità.
Dobbiamo continuare a sopportarli? Evidentemente sì, nessuno ha mai detto che non devono continuare a lavorare. Ci sono troppi interessi sotto, politici, economici…
Lasciamoli lavorare allora. Ma io vorrei sfruttare questo piccolo spazio per dare un consiglio alla dirigenza della BP: non dovete solo gestire i soldi, andate a studiare quello che è successo, soprattutto perché è successo. Andate a trovare le cause all’origine dei guasti e rimuovetele in modo tale che non si possano ripetere in futuro.
Fate un pò di FMEA, di analisi dei guasti e della prevenzione degli stessi, costruite i sistemi anche ridondanti (spendendo quelle 2 lire in più…), ma che prevengano i disastri di questo tipo.
Negli aerei il sistema idraulico non fallirà mai. Vi siete mai chiesti il perché? Perché la probabilità di guasto di un sistema idraulico è di 1 incidente ogni 100.000 ore di lavoro. Ma una volta che va in guasto il sistema principale, entra in funzione il sistema secondario, quello di sicurezza, ridondante all’apparenza, che anche esso ha la stessa probabilità di fallimento: 100.000 ore. Sommando le due probabilità si ottiene la probabilità di guasto di 100.000*100.000=10.000.000.000 ore per avere un incidente. Direi abbastanza rassicurante per far atterrare l’aereo in tutta sicurezza o proseguire il volo senza alcun problema fino alla destinazione. E poi riparare il guasto a terra.
Anche le piattaforme dovrebbero ragionare in termini simili. Perché i disastri che possono provocare i guasti possono essere nettamente superiori a un “semplice” disastro aereo.
Il Golfo insegna…
Anche questa è CREATIVITA’ !
la capacità di collegare discorsi diversi per confronto o SIMILITUDINE
COMPLIMENTI, non solo “lean” ma intelligenza!
Dico questo perchè spesso si creano parecchi stereotipi con etichette diverse creando confusione !
L’Approccio LEAN e QUALITA’ sono visti, a volte, come alternativa all’ ORGANIZZAZIONE, ma sono la STESSA Disciplina o Scienza, come vogliamo chiamarla!
Il primo parla di METODI, la seconda di PRINCIPI, ma ci dimentichiamo dello SCOPO dell’ORGANIZZAZIONE..( il SERVIZIO al centro di tutto..)
Ernesto, grazie per i complimenti!
Il lean thinking non è solo riduzione di costi, di sprechi, utilizzo degli strumenti. Almeno io non l’ho mai visto in questa luce.
Come lo vedo io? Inseguimento di una visione del domani migliore e del dopodomani che lo è ancora di più…
Soddisfacendo il cliente interno ed esterno, rendendo il mondo un posto migliore. Per questo l’applicazione di uno strumento o inseguimento del profitto a qualsiasi costo, come in questo caso, mi fa venire la rabbia incredibile.
Sarò idealista, ma da qualche parte nel mondo, qualcuno che insegue questi ideali, sta prosperando molto meglio della sua concorrenza, perché capisce che le organizzazioni esistono per servire le persone e l’ambiente che le circonda, e non solo il padrone che si arrichisce…