Ieri ho avuto un bel discorso presso un cliente con i partecipanti al corso riguardo al miglioramento. Abbiamo trattato il discorso della capacità di un processo e del tempo a disposizione rispetto al takt time, quindi quante persone sono necessarie per lavorare a ritmo stabilito dal takt per soddisfare la domanda del cliente.
La solita formula che avevo già trattato in precedenza nell’articolo Come si calcola il takt time?.
Il discorso poi è girato verso la solita domanda: Cosa facciamo con le persone che, alla fine del miglioramento, liberiamo dal lavoro, ossia delle cosiddette “persone in eccesso”?
La risposta è quella solita, caratteristica solo del lean thinking: come prima cosa scegliamo la persona migliore tra quelle che lavorano nel processo, quella che ha dato il maggiore contributo per raggiungere l’obiettivo di miglioramento posto. Poi la promuoviamo per essere l’insegnante/leader ad altre persone che si trovano nelle situazioni simili, per dare a loro una mano nel realizzare i loro obiettivi.
Man mano che liberiamo varie persone, costruiamo un gruppo di leadership capace di sopperire a qualsiasi eventuale difficoltà e problema che si sta affrontando. E anche persone capaci che sono in grado di entrare collaborativamente nei nuovi progetti, nei nuovi processi per i quali sono necessarie le risorse e sperimentazione nello sviluppo di nuovi prodotti e processi. Sono già persone con l’esperienza e la capacità di problem solving e possono velocemente capire cosa bisogna fare per avviare un nuovo processo, efficiente ed efficace dall’inizio.
Cosa succede invece in molte aziende che applicano il lean in maniera sbagliata (LAME), ossia come un puro esercizio di taglio dei costi dopo che le risorse si sono liberate tramite il miglioramento? Prendono le persone peggiori e le mandano a casa, con qualche banale scusa campata in aria. Anziché aiutarle a crescere…
Tutte le persone meritano di crescere, meritano l’opportunità di essere messe in grado di contribuire in maniera costruttiva, meritano l’opportunità di sbagliare. Basta che abbiano e dimostrano la volontà di crescere personalmente e professionalmente. Per me, questo è sufficiente affinché una persona sarà in grado di contribuire, imparare, migliorare, con giusti metodi.
Nella vostra azienda, cosa succede? Quando migliora un processo, cosa si fa delle “persone in eccesso”?
Siamo pienamente d’accordo con questo post.
Le persone piu’ valide devono fungere da formatori/jolly ed essere dei leader che ispirino i piu’ giovani.