Oggi propongo un altro dialogo immaginario tra un allievo e un sensei, riguardo a quando implementare il pull e quando invece il flusso continuo:
Allievo: “Questo è la nostra officina. Il primo processo è lo stampaggio, poi saldatura, e il processo finale è l’assemblaggio.”
Sensei: “Quale è il vostro takt time? E quanti secondi ci vogliono per ciascuno dei processi?”
Allievo: “Il takt time è di 60 secondi. Il contenuto di lavoro totale è di 160 secondi per ogni pezzo in assemblaggio e 27 secondi nella saldatura. Lo stampaggio produce automaticamente 60 pezzi ogni minuto. Lo stampaggio non è dedicato esclusivamente per questo prodotto.”
Sensei: “Il contenuto di lavoro totale è di 187 secondi per assemblaggio e saldatura. Lì abbiamo bisogno di 3,12 (187/60) operatori. Quindi per prima cosa dobbiamo connettere saldatura ed assemblaggio in un flusso continuo e assegnarvi tre operatori, non quattro.”
Allievo: “Ottimo! Possiamo liberare un operatore! E cosa dovremmo fare riguardo lo stampaggio?”
Sensei: “Incorporare lo stampaggio nel flusso continuo per il momento non è pratico. Il suo ciclo è troppo breve per questo prodotto e la macchina è utilizzata anche per fare altri prodotti. Quindi per il momento dovremmo usare il sistema pull fino a quando la macchina per lo stampaggio non viene ridimensionata per servire solo una famiglia di prodotto.”
Cosa vi insegna questo dialogo?