Come aumentare la creatività del gruppo?

Tutti vogliamo aumentare la creatività delle nostre persone, fargli venire in mente idee geniali che possano cambiare i processi e i prodotti.

Ma non tutti riescono a sfruttare questo potenziale umano. Anzì, sono pochissimi che riescono a farlo. Ma perché?

La risposta alla domanda ce la dà Jonah Lehrer nel suo bestseller Imagine: How Creativity Works.

Una delle idee principali raccontate nel libro è quella delle città. Perché alcune città sono più creative delle altre? La risposta sta nella densità della popolazione, ossia nella densità delle diverse idee che vengono condivise tra le persone di varie culture, vari ceti sociali, varia educazione.

Più interazione c’è tra queste persone, ossia più densa è la città, più idee nascono e vengono condivise tra di esse, e questo favorisce anche la creazione di idee innovative e creative. In base a questi studi molte aziende, una tra le quali nientepocodimeno che Apple, ha progettato il proprio campus in maniera tale che le persone debbano imbattersi le une nelle altre: i bagni nei posti strategici, ampie caffetterie, spazi comuni condivisi, impossibilità di evitare i capi progetto messi in prossimità dei collaboratori che devono per forza passare per il suo ufficio per poter lavorare ecc. Poi viene anche imposta dalla progettazione degli spazi la condivisione con le persone che lavorano su altri progetti, con idee diverse, in modo tale da poter chiedere a loro cosa stanno facendo e magari trovare qualche idea innovativa per risolvere un problema sul quale si sta lavorando.

Questo modo informale di far imbattere le persone le une nelle altre potrebbe sembrare uno spreco di tempo in quanto le persone parlano di cose frivole in queste situazioni, e questo potrebbe anche essere vero, nel 90% delle situazioni. Ma nel 10% di altre situazioni, queste conversazioni possono portare a idee incredibili ed inimmaginabili in altre circostanze.

Quindi, l’idea di fondo è quella di creare degli spazi dove le persone bevono tutti insieme il caffé, dove le persone vanno a rilassarsi, e poi incoraggiare le stesse persone attraverso la cultura aziendale, di condividere liberamente le loro conoscenze e idee con gli altri.

Nel mio piccolo sto vivendo una situazione di questo tipo presso una delle aziende dove collaboro, dove la mensa è il luogo dove ogni mattina ci si incontra (tra tutti, dirigenti e proprietari inclusi…) e si condivide ciò che è successo nella giornata precedente, dove si parla anche del più o meno bevendo il primo caffé mattutino. Non sono molte le persone, ma tutti sanno tutto quello che succede, dei problemi e dei successi, e sono informati del come sta andando l’azienda nel suo complesso. E sono incoraggiati a dare una loro opinione al riguardo e eventualmente anche a cambiare la soluzione di un problema dove una persona da sola magari avrebbe preso la strada sbagliata. Un bel modo per creare una cultura aziendale dove regna la trasparenza e apertura.

E se questo funziona in un’azienda piccola, a maggior ragione dovrebbe funzionare in un’azienda grande. Basta utilizzare un pò di fantasia…

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

1 comment… add one
  • Alessandro Aneggi Lug 12, 2012, 8:08 am

    Ottimo pezzo.
    Non posso che essere in linea con quello che è scritto. E aggiungerei che una delle caratteristiche della creatività è la differenza del gruppo. Non a caso nelle aziende più creative lavorano spesso persone che provengono da diversi paesi. Basti pensare che nella sede di Zurigo di Google più dell’80% del personale è estero.

Leave a Comment