(immagine presa dal sito manutenzionet.com)
Ieri abbiamo parlato della prima delle 5S, seiri, ossia lo smistamento tra le cose utilizzate e non.
Oggi parliamo del SEITON, in inglese SET IN ORDER, ossia SISTEMARE e ORGANIZZARE in maniera efficiente gli oggetti nella vostra postazione di lavoro. Anche in fondo a questo articolo ci sarà il compitino per casa, che si collega a quello di ieri, non perdetevelo… 😉
Vediamo come funziona il seiton:
In questa fase gli oggetti devono essere disposti in maniera tale che siano facili da identificare, utilizzare e riporre. Questo è molto importante in quanto permette di eliminare numerosi sprechi di tempo nello svolgimento delle attività produttive. La sistemazione e l’organizzazione permettono di ottenere una maggiore fluidità e linearità nelle attività produttive, questo concetto è il punto centrale della standardizzazione.
Per standardizzazione si intende la messa a punto di un sistema che permette di portare a termine procedure e mansioni in maniera adeguata e nel minor tempo possibile. La postazione di lavoro deve essere ordinata, in quanto solo così è possibile effettuare la standardizzazione in maniera efficace. Per valutare l’adeguamento e il miglioramento degli standard del secondo punto del sistema 5S, si utilizzano campionature visive.
Il secondo passo del metodo si svolge in due fasi:
- La prima fase consiste nel decidere un’appropriata posizione dove saranno tenuti gli oggetti. Due serie di principi possono aiutare a prendere questa decisione: come riporre gli oggetti e il principio dell’economia di movimento. Il principio dell’economia di movimento aiuta a minimizzare gli sprechi, e permette di analizzarne le cause. L’analisi dell’economia di movimento può aiutare a scoprire processi produttivi che hanno uno spreco di movimento prossimo allo zero. Per mettere a punto il secondo principio si ricorre alla mappa delle 5S, uno strumento che permette di valutare la collocazione attuale di oggetti, per poi deciderne la sistemazione migliore che minimizza lo spreco di movimentazione.
- Una volta decisa la sistemazione degli oggetti la seconda fase consiste nel identificarne la posizione. Per identificare dove riporre un determinato oggetto e in che quantità, si possono usare due strategie: la tecnica della pittura (indicazione dei percorsi da seguire sul pavimento) e dei segnali. Altre due strategie utilizzate per identificare la giusta collocazione di un oggetto sono il codice basato sui colori, e il metodo dei contorni.
Compito a casa per voi: Ieri siamo arrivati a separare tutto l’utile e l’inutile nella vostra cucina. Adesso, per le cose utilizzate frequentemente, dovete decidere dove metterle in modo tale che siano sempre a portata di mano quando vi servono. Quindi dovete capire in quali situazioni questi oggetti vengono utilizzati, in che modo vengono utilizzati, dove vengono utilizzati e poi sistemarli in modo tale che siano sempre vicini al luogo di utilizzo. Dopodiché, decisa la sistemazione, dovete identificare la posizione dei vari oggetti (per creare lo standard…). Il metodo più semplice potrebbe essere da usare in casa è di scattare una foto della configurazione che avete creato e poi di metterla in prossimità della posizione fotografata o in una bacheca a parte. Poi, con ogni miglioramento che fate (ottimizzazione della disposizione…), scattate un altra foto e sostituite quella precedente. In questo modo lo standard è sempre aggiornato e avete un metodo visuale per capire se tutto è in ordine (questo va ad intaccare la quarta delle S, ma come avete già capito, sono tutte intrecciate tra di loro…). Non mi sono soffermato sui codici di colori o contorni che in casa non sono proprio il metodo adatto e semplice, in una fabbrica invece sono assolutamente indispensabili…
A domani con la terza delle S…
Ieri ho avuto una discussione con un mio collega sull’ esatta sequenza delle 5s ovvero se l’attività di segnalazione con pittura o nastro adesivo delle zone di posizionamento degli oggetti/utensili etc si debba fare prima o dopo la pulizia ovvero la terza S…soprattutto in un contesto di produzione.
Secondo me la sequenza non è fondamentale. Quello che importa è il risultato finale che si ottiene… E soprattutto il sostenimento di questo risultato nel tempo… 😉
La domanda da farsi è: Cosa voglio ottenere con le 5S? Come questo può aiutarmi non a tenere il posto pulito ma per migliorare il mio processo, diminuire il lead time, soddisfare meglio il cliente, portarti verso il raggiungimento del tuo stato ideale e la tua visione… Poi anche se non fai le 5S con la sequenza giusta ma ottieni il risultato che ti migliora il processo, va benissimo (anche se non fai proprio le 5S e ottieni il risultato, va benissimo lo stesso…).
Quello che voglio dire è che non bisogna fermarsi sulla mera applicazione dello strumento, bisogna capire come questo strumento può aiutarti a migliorare il processo (e se può aiutarti…).
Si sono d’accordo assolutamente. Pero’ spesso chi non ha nessuna esperienza ci chiede di dare dei punti di riferimento chiari come una sequenza logica corretta di attività per ottenere gli stessi risultati in maniera più efficiente. E’ sempre la solita distinzione tra efficacia ed efficienza : )
Grazie per il tuo feedback