La saggezza di 40 anni fa

Eccomi di nuovo, pieno di energie, per un 2014 spettacolare qui su Encob Blog! Buon Anno a tutti e inizio subito con un articolo che riporta una conversazione che ho avuto con mio padre qualche giorno fa.
Mio padre è un’ingegnere meccanico (tradizione di famiglia… 😉 ) vecchio stampo, con un sacco di conoscenze ed esperienze ma poca praticità con gli strumenti odierni, che ci possono rendere la vita molto più semplice in moltissimi compiti (ma anche molto più incasinata se vengono usati in maniera sbagliata…).
Abbiamo parlato della gestione dei reclami e della raccolta del know-how aziendale, in quanto nell’attuale azienda avevo sviluppato un metodo sistemico per gestire queste cose.
Lui mi racconto la sua esperienza quando, da ingegnere neo laureato gli venne dato il compito di aggiornare la documentazione tecnica e lo “stato dell’arte” nell’azienda in cui lavorava all’epoca.
Ha detto che non aveva avuto alcun problema di vedere tutta la storia dei cambiamenti e miglioramenti nei particolari che stava esaminando. Perché? Perché quando prendeva le vecchie specifiche e disegni poteva vedere, scritta a mano, la revisione del documento, la data e la firma, e aveva a disposizione un libro nel quale il cambiamento effettuato veniva descritto con la risposta a tre domande: Cosa è cambiato? Perché è cambiato? Si è migliorato il processo o no e cosa si deve fare per migliorare ancora?
Praticamente quello che anch’io ho introdotto nell’azienda dove lavoro adesso. Ed è esattamente il metodo che descrivo anche nel mio libro Progettare costi e valore.
Lo strumento è diverso, io gestisco il tutto tramite i database relazionali, loro lo facevano con carta e penna. Ma il risultato e il pensiero che si vuole ottenere è assolutamente identico. Con i strumenti odierni si può essere più veloci a trovare le cose, a fare delle ricerche e filtri come si vuole, ma quello che conta è la trasmissione e diffusione della conoscenza e del know-how aziendale a tutte le persone alle quali questo potrebbe servire.
In particolare è uno strumento formidabile per la formazione dei giovani progettisti e disegnatori che possono avere a loro disposizione e a portata di mano tutta la storia aziendale e tutti i ragionamenti raccolti quando loro magari non erano neanche nati, fatti da persone che non conosceranno mai nella loro vita. Questo è il vero potere del know-how aziendale, e il miglior esempio di esso è proprio la Toyota, dove questa tradizione va avanti da quasi un secolo. Provate solo a pensare cosa possono imparare i giovani ingegneri quando entrano nella Toyota e che livello di conoscenza gli viene messo tra le mani.
Se non avete già un metodo simile nella vostra azienda, sarebbe ora di iniziare. Adesso… Anzì, ieri… Se l’avete già, in che modo lo utilizzate: per prendere polvere sui vecchi scaffali e nei database nascosti oppure come uno strumento attivo per il miglioramento continuo dell’azienda?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • Paolo Gen 6, 2014, 1:26 pm

    Ben ritrovato Dragan, e buon Anno!
    Come sempre i tuoi suggerimenti mi ispirano, proverò anche se so già le risposte dei collaboratori!
    Effettivamente in una azienda software documentare lo “stato dell’arte” è difficile ma inizi a pensarci!
    PS:
    Complimenti a te e tuo padre. Dalle nostre parti si dice (lo scrivo in italiano 🙂 ): “figlio di gatti prende i topi!”
    Ciao

  • Gabriele Tommasi Gen 28, 2014, 9:25 am

    Serve tornare alle origini con questi consigli di base:ricordo ancora che entrando in azienda avrei voluto avereaanch’io una base di conoscenza aziendale da cui partire ma ho sempre trovato documenti del sistema qualità impolverati e non aggiornati. Per contro ho trovato un motivo di crescita per me e per gli altri, prima di lasciare una delle aziende in cui ho avuto l’onore di lavorare, compilare delle schede con tutte le procedure adottate nel mio reparto con la storia dei cambiamenti adottati con i motivi per cui si era arrivati a tali procedure. Spero che ora non stiano prendendo polvere su vecchi scaffali.

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