Psicologia del flusso

Definizione di Flusso (flow): fig. Movimento continuo di persone o cose (anche astratte) che susciti l’immagine dello scorrere: il flusso della gente per le vie del centro; il flusso del tempo, della storia; il flusso delle parole.

Analogamente, in economia, flusso dei depositi, il loro movimento; flusso delle merci, la corrente commerciale; flusso di cassa, le somme ricevute e spese da una persona o da un’impresa in un certo periodo; con accezione specifica, l’insieme dei beni che si formano e trasformano in un determinato periodo di tempo, in genere come contrapposto a fondo (in particolare, flusso di beni e servizi, o reddito, in contrapposizione a fondo di beni, o capitale). Con accezione particolare, nel linguaggio della critica letteraria, flusso di coscienza.

Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione in cui il tempo sembra non passare mai? O, al contrario, in cui il tempo sembra scorrere senza che neanche ve ne accorgiate? Ma il tempo scorre sempre alla stessa maniera: quello che cambia è la nostra percezione dello stesso in funzione dell’attività che stiamo svolgendo in un dato momento e del nostro stato psichico nell’eseguire tale attività.

Se le nostre capacità sono molto elevate e il compito da svolgere è poco impegnativo, ci troviamo in uno stato di noia.

Se abbiamo basse capacità ed un compito poco impegnativo, possiamo trovarci in uno stato di apatia.

Se, invece, abbiamo sempre capacità basse ma compiti molto impegnativi, possiamo trovarci in uno stato di ansietà che non ci dà pace in quanto siamo sempre sotto stress pensando se stiamo eseguendo quel compito in maniera corretta. Infine, se le nostre capacità sono elevate e compiti anch’essi molto impegnativi, sentiamo che le nostre capacità vengono sfruttate in maniera ottimale e ci sentiamo di svolgere lavori appaganti, li svolgiamo con piacere, il tempo “vola”, e il nostro stato d’animo si trasforma in flusso.

Come ci si sente ad essere “nel flusso”?

  • Completamente presi, concentrati e coinvolti a causa della innata curiosità di raggiungere i risultati
  • Il senso d’estasi dallo stare lontani dalla realtà quotidiana
  • La grande chiarezza interna, dovuta al sapere di cosa e come deve essere fatto e al sapere di come stiamo andando rispetto agli obiettivi previsti
  • La consapevolezza che l’attività è fattibile, che le capacità sono adeguate e non si sente noia o ansietà
  • Il senso della serenità, nessuna preoccupazione di se stessi, senso di crescita oltre i confini dell’ego, dopodiché la sensazione di trascendenza del proprio ego nei modi mai pensati possibili
  • Tempestività che si manifesta nella completa focalizzazione sul presente, senza accorgersi che il tempo sta passando
  • La motivazione intrinseca: qualsiasi cosa che produce lo stato di flusso diventa da sola l’appagamento dell’attività.

Uno dei più conosciuti studi di flusso è quello del prof. Mihalyi Csikzentmihalyi (nel libro denominato Flow: The Psicology of Optimal Performance, potete vedere anche un suo video nella pagina Multimedia) che, attraverso le varie analisi, ha trovato che il raggiungimento di questo stato di estasi è influenzato dalla paura conscia delle persone del come loro appaiono alle altre persone e di cosa potrebbero pensare queste altre persone di loro. Il raggiungimento di estasi (flusso) porta oltre questi limiti e preoccupazioni del nostro ego.

Nel suo trattato egli specifica che l’uscire dalle normali routine quotidiane è un elemento essenziale del raggiungimento del flusso. Ciò si può ottenere attraverso varie attività alternative, quali ad esempio leggere un libro molto interessante oppure guardare un film coinvolgente.

La sua ricerca ha mostrato che le persone generalmente non erano contente a non fare niente, erano spesso contente a fare qualcosa, e spesso non sapevano il perché della loro felicità nel fare quelle cose.

Inoltre egli dimostra che l’estasi si differenzia dal piacere in quanto il piacere (ad es. farsi fare un massaggio) non comprende il senso di soddisfazione dovuto al contributo attivo nell’ottenere un risultato.

Vengono definite le nove caratteristiche principali del flusso:

  1. Ci sono obiettivi chiari definiti in qualsiasi istante: il sapere di ciò che si cerca di raggiungere dà alle vostre azioni il senso dello scopo e significato
  2. C’è un feedback immediato alle vostre azioni: vi è chiaro sempre quale è il livello della vostra prestazione, il che rende facile un “aggiustamento della rotta” verso la prestazione ottimale e il flusso si manifesta solo quando tutto va liscio
  3. C’è l’equilibrio tra i compiti e capacità: vedi nella descrizione della figura sopra; il flusso si raggiunge quando c’è un equilibrio ottimale che ci tiene svegli, concentrati ed efficienti
  4. Le azioni e le sensazioni si confondono: si è completamente concentrati su ciò che facciamo in quel momento
  5. Le distrazioni sono escluse dal conscio: quando non siamo distratti dalle preoccupazioni o priorità diventiamo liberi di essere immersi completamente nel nostro compito
  6. Non c’è la preoccupazione di sbagliare: il nostro focus totale sul compito ci impedisce di giudicare la prestazione o di preoccuparci
  7. Scompare il conscio personale: viene a mancare la preoccupazione della propria immagine, di come sembriamo agli altri, ci identifichiamo con qualcosa di più ampio rispetto al proprio io (es. una squadra, una comunità etc.)
  8. Il senso del tempo viene distorto: parecchie ore possono “volare via” e sembrare minuti, oppure i pochi istanti possono sembrare non finire mai
  9. L’attività diventa fine a se stessa: sentiamo la felicità e soddisfazione di eseguire l’attività anche senza nessuna premiazione esterna

Adesso, vi chiederete cosa c’entri questa introduzione con lean. Il raggiungimento del coinvolgimento completo delle persone nel miglioramento di un’organizzazione potrebbe essere una risposta alla domanda, ma non una risposta completa. La risposta completa comprende il cambiamento dello stato conscio delle persone (della cultura delle persone) attraverso formazione e aumento della propria consapevolezza circa la fattibilità delle attività, chiarezza degli obiettivi, standardizzazione dei compiti lavorativi. Ciò poi favorisce il senso di serenità, di focalizzazione sul presente e di motivazione intrinseca nel realizzare il proprio lavoro.

La formazione deve tenere conto che l’obiettivo finale deve essere perfettamente capito da parte sia dell’insegnante che dell’allievo e che abbia il giusto equilibrio tra la capacità e l’obiettivo misurabile. Inoltre l’insegnante deve provvedere a dare un feedback immediato all’allievo riguardo il loro lavoro ed il loro comportamento rispetto agli obiettivi stabiliti. L’insegnante inoltre deve essere un abile osservatore delle capacità ed aiutare gli allievi a svilupparne delle proprie. La congruenza nell’insegnamento è il fondamento. Fare errori è normale e tutti li fanno nell’imparare un determinato compito, ma dagli errori bisogna imparare per non ripeterli in futuro, inseguendo la perfezione. Bisogna rendere il lavoro piacevole per favorire il flusso e se si riesce a renderlo tale può non essere necessaria una ulteriore motivazione (es. in denaro, premi etc.).

Per favorire il raggiungimento di questa consapevolezza superiore delle persone, anche tutti i processi intorno ad esse devono essere svolti nel flusso continuo, in modo che esse siano visibilmente coinvolte nel proprio lavoro e che siano consapevoli del loro contributo personale all’andamento generale dell’organizzazione. La vostra organizzazione quindi ha bisogno di diventare lean!

Cosa vuol dire questo trattato di psicologia? Vuol dire che il flusso continuo fa bene all’organizzazione, fa bene alle persone che si sentono appagate e soddisfatte del proprio lavoro. Allora perché non lo realizziamo?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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