Analysis Paralysis

L’altro giorno ho avuto una bella discussione sul forum di QualitiAmo (bisogna iscriversi per poterla leggere…) riguardo l’elaborazione delle strategie nelle organizzazioni.

In questa discussione sono arrivato all’argomento della paralisi dovuta a troppa analisi, ossia che quando si hanno troppe cose a cui pensare e cui analizzare, di solito si combina poco…

Qui oggi volevo spiegare un pò più a fondo questo concetto, anche dando qualche esempio concreto dalla psicologia.

Supponiamo di avere un problema, molto complesso, da risolvere. Andiamo ad analizzarlo a fondo e scopriamo che ci possono essere moltissime cause per esso. E continuiamo ad analizzare avanti perché continuiamo a trovare altre possibili cause, più a fondo che andiamo. E nel contempo non facciamo niente per eliminare queste cause, provando a vedere gli effetti che ognuna singolarmente provoca. In pratica giriamo a vuoto le ruote. Questo è ciò che viene chiamato paralisi dovuta ad analisi. Vediamo i problemi da tutte le parti e giriamo a vuoto non facendo niente per risolverli.

Fino a quando? Fino a che qualcuno ci da una direzione chiara. Mostrategli dove andare, come agire, che destinazione da inseguire e risolverete questa paralisi. Dategli un game plan preciso e chiaro.

Ad esempio, anziché andare a vedere tutte le cose che non funzionano in un processo, che possono essere tante, perché non andate a vedere una che funziona e costruite su quella? In un processo disorganizzato solitamente sono poche le cose che funzionano quindi è meglio andare a prendere quelle e diffonderle mostrando a tutti che già vengono fatte cose buone, anziché andare a cercare tutte quelle che non funzionano e accusando le persone perché non le fanno bene… In questo modo non solo smuoverete il processo verso il miglioramento, ma aumenterete anche il coinvolgimento delle persone e la loro partecipazione nella soluzione e nel cambiamento.

La domanda chiave è: “Cosa funziona e come possiamo fare più di quello?” e non “Quale è il problema e come facciamo a risolverlo?” come succede nella gran parte di aziende… Noi siamo portati emotivamente a considerare di più le cose negative, a dargli maggiore attenzione, e mettere da parte le emozioni positive a scapito di esse. Ma per migliorare e cambiare dobbiamo per forza coinvolgere queste e facendo così andremo a coinvolgere anche le persone e diventeremo il loro vero leader, con i seguaci contenti e motivati…

Provate quindi a vedere cosa c’è di positivo nei vostri processi e date una direzione chiara per approfondirli, e vedrete un cambiamento repentino nel comportamento delle vostre persone… Garantito!

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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