Cosa è hoshin kanri?

Hoshin kanri, tradotto alla buona, ha il significato di pianificazione della direzione strategica che l’azienda dovrebbe prendere nel periodo successivo. E in molte aziende i membri del top management vi diranno: ma questo lo facciamo già: pianifichiamo sempre le nostre azioni, mica siamo scemi.

Nel lean thinking questa pianificazione però si differenzia da quella delle organizzazioni tradizionali. Nelle aziende lean hoshin kanri è uno strumento che serve per allineare tutti gli individui che fanno kaizen tutti i giorni nelle varie funzioni o reparti dell’organizzazione. In pratica, i piccoli kaizen di ogni individuo vengono a sommarsi per ottenere un enorme impatto positivo sull’azienda nel suo complesso.

Hoshin kanri senza il metodo PDCA per risolvere i problemi non può esistere: sono due processi completamente collegati. Il problem solving previene il metodo semplicistico del top management di dare ordini che poi vengono portati avanti da chi sta al livello inferiore senza pensarci (il micromanagement). Se ogni livello dell’organizzazione inizia a chiedersi quali sono i suoi problemi, ossia quale è la differenza tra lo stato attuale e lo stato obiettivo, e quali sono le cause all’origine di questi problemi, allora le persone a questo livello andranno a sviluppare un piano giusto per la loro piccola porzione dell’organizzazione che gestiscono e sulla quale hanno diretta responsabilità. I dettagli di questo piano saranno diversi per ogni reparto dell’azienda, anche se tutti quanti, grazie al hoshin kanri, saranno allineati agli obiettivi globali della stessa.

Questo permette che ogni reparto si senta proprietario e responsabile per il proprio piano, che per loro ha senso in funzione dello stato e delle capacità attuali dell’unità stessa. Sprigiona la creatività delle persone per sviluppare soluzioni veramente innovative ai loro problemi.

Lo stesso legame vale anche per il hoshin kanri e lo sviluppo delle persone. Hoshin kanri fornisce un sistema sfidante di obiettivi per i vari leader a tutti i livelli e controlla il progresso verso il raggiungimento degli stessi. Il processo di valutazione non guarda solo il risultato, guarda anche il metodo che è stato usato per ottenere quel risultato. L’uso della forza brutta per migliorare “i numeri” non è apprezzato né premiato. Quello che è più importante è l’uso di un buon processo per arrivare agli stessi, processo che impegna le persone a pensare, anche se non raggiunge inizialmente tutti i risultati desiderati.

Quindi hoshin kanri è uno strumento per sviluppare le persone, per sviluppare i nuovi leader dell’organizzazione. Non si tratta della compilazione dei moduli, non si tratta di dare ordini. Si tratta del pensare a come migliorare il processo attuale.

Quindi hoshin kanri è il principale processo che promuove la cultura di una organizzazione. Hoshin da solo non allinea le persone verso un lavoro collaborativo verso un obiettivo comune. La cultura lo fa. Hoshin è solo uno strumento che promuove questo modo di sviluppare la cultura dove il cliente (interno o esterno) è sempre al primo posto e la sua soddisfazione è al centro di tutto.

L’organizzazione che ha una cultura debole, con gli individui che lavorano solo per se stessi, non andrà mai a risolvere questo problema con gli strumenti del hoshin kanri…

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • Luigi Tenca Mar 15, 2017, 1:56 pm

    Ciao Dragon, sono interessato ad approfondire il tema dell’Hoshin Kanri. Hai qualche indirizzo o libri che mi consigli di leggere ? In italiano.
    Grazie.

    Luigi

    • Dragan Bosnjak Apr 5, 2017, 10:28 pm

      Per il hoshin kanri in italiano non ho proprio niente da consigliarti… È un argomento pochissimo trattato in italiano e so anche il perché: si tratta di una fase avanzata dell’applicazione del lean, e in Italia sono in pochissimi ad esserci arrivati…
      In inglese, invece, qualcosina si potrebbe trovare: Il libro di Thomas Jackson “Hoshin kanri for the Lean Enterprise”, ma anche i soliti libri di Pascal Dennis “Getting the Right Things Done” e di John Shook “Managing to learn” che parzialmente trattano anche questo argomento…

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