Abbiamo visto in passato cosa sia un A3 e come viene applicato nel problem solving e miglioramento dei processi.
Oggi vorrei sottolinearvi un aspetto dell’A3 che forse vi è sfuggito in passato.
Un A3 è un modo per raccontare una storia. Una storia che chiunque legge può capire, seguire e leggere. A3 non definisce semplicemente un obiettivo o un problema in maniera isolata, ma lo mette in un contesto, in un racconto, in una storia.
A3 quindi serve per condividere questa storia con gli altri.
Ogni storia ha un inizio, un mezzo, e una fine. In ogni storia gli elementi sono tra di loro collegati, sono in sequenza causale. Per questo motivo un A3 traccia un percorso seguito dall’inizio, dal contesto, fino alla sua risoluzione, che solitamente porta poi anche a delle idee successive, a un sequel come in un telefilm ben diretto…
Un modo per descrivere A3 può essere “storytelling standardizzato”, in quanto gli A3 hanno l’abilità di comunicare sia i fatti e il significato in un formato universalmente compreso da tutti. In quanto i lettori sono familiari con il formato (la storia), allora possono concentrare la loro attenzione sul contenuto dell’A3. Questo contenuto è la base per il successivo dialogo che è poi base per risolvere con successo il problema che si sta affrontando.
Una storia serve per dare la vita ai dati e i fatti, in modo tale che il lettore può capirli e dibattere la vera natura della situazione.
Avete mai pensato agli A3 in questo contesto?