Certificazione lean o no?

Qualche giorno fa sul blog di Mark Graban è uscito l’articolo “What’s the Buzz on Lean Certifications?” che pone una semplice domanda: Quale è il vostro pensiero personale riguardo le certificazioni lean?

Per dirvela breve, si è scatenato un putiferio di commenti (al momento più di 50) e ognuno aveva la propria opinione, ma riportiamo le opinioni più significative:

Mark Welch: Era alla Toyota e il suo sensei voleva fargli la formazione sul problem solving. Steve ha detto che non aveva bisogno perché lui era un CERTIFICATO problem solver. Così, Steve si è messo a risolvere un problema e non riusciva a venirne a capo e ogni volta che parlava con il sensei, questo gli rispondeva: “Ah, Steve-san, tu CERTIFICATO!”

Jamie Flinchbaugh: Come responsabile delle assunzioni, non metto nessun peso alle certificazioni. Non penso che la scelta tra due persone basata sulla certificazione sia corretta. Si tratta solo di una informazione superficiale.

Jim Baran: Ho chiesto a un nostro dirigente “cosa è successo con (lean leader)?” e lui mi ha risposto “lo abbiamo lasciato andare”. Lui “poteva scrivere un enciclopedia su lean, ma non riusciva a trasmetterlo alle persone. Gli servivano 45 minuti per spiegare cose semplici.”

Mark Graban (autore del blog): Penso che troppi manager sono pigri e vogliono solo vedere la certificazione anziché andare a veramente vedere chi è un buon lean leader. Si tratta più di una causa all’origine che delle disfunzioni nel processo delle certificazioni.

Tim Noble: Due punti importanti. Primo, certificazione non può sostituire l’esperienza. Secondo, non tutte le certificazioni sono create uguali.

e anche molti altri, andateveli a leggere…

La mia opinione: certificato o no, il lavoro si impara facendo, sul campo, rimboccandosi le maniche ed andando ad osservare il processo e vedere con i propri occhi gli sprechi e il valore aggiunto… Quindi lo scopo della certificazione dovrebbe essere: insegnamento per andare a vedere e riconoscere lo spreco.

Ma per raggiungere questo scopo la certificazione esterna non è necessaria. Vi ricordate il film Karate Kid con il maestro Miyagi che porta Daniel-san al suo primo torneo senza avergli fatto vedere neanche un colpo di karate? Solo “metti la cera, togli la cera”. Però all’atto del torneo gli consegna la cintura nera e gli dice che è pronto… La cintura nera di cui andavano fieri i suoi avversari guadagnata in palestra picchiando gli altri non aveva nessun valore contro una cintura nera guadagnata capendo i fondamentali ma senza capire a cosa servivano. Era più utile alla fine “sapere fare” che “essere certificato a fare”.

Voi cosa ne pensate?

PS. In Toyota, nessuno è certificato…

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

3 comments… add one
  • Ernesto Capozzo Ott 14, 2009, 4:21 pm

    Bene finalmente un articolo chiaro oltre la certificazione.
    Esiste una bella differenza tra Saper,saper comunicare e saper fare !
    L’esperienza insegna.
    Siamo italiani e non bizantini !

  • Stefano Ott 15, 2009, 8:58 am

    La certificazone dei sistemi qualità iso/9000 sono il triste esempio di come la certificazione non si sposi con profittabilità (che poi è il motivo per cui esistono le aziende). Sono molti infatti le aziende che in questi anni hanno chiuso pur essendo certificate.
    Ma si sa! Abbiamo tutti bisogno del pezzo di carta.

    • Dragan Bosnjak Ott 15, 2009, 9:06 am

      Infatti, proprio questo era uno degli argomenti che avevo in mente di scrivere nei prossimi post…
      Stay tuned… 😉

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