Cosa è il diagramma a spaghetti?

(Immagine da LeanValley)

Il diagramma a spaghetti è la rappresentazione visuale del flusso del prodotto (oppure anche dei pazienti in un ospedale, ad esempio…) che viaggiano all’interno di un processo.

Prende il nome “diagramma a spaghetti” proprio in quanto spesso assume la forma di un piatto di spaghetti in quanto il prodotto viaggia da un punto ad un altro, poi torna indietro, poi di nuovo avanti, intrecciandosi così più volte anche nello stesso punto, che assomiglia, visto dall’alto (in pianta), ad un piatto di spaghetti…

Il diagramma a spaghetti rispecchia il reale flusso del prodotto e anche le distanze che le persone percorrono tutti i giorni per consegnarlo al loro cliente. Di solito, i processi che non sono stati mai presi in mano, hanno un aspetto orribile, con le persone che percorrono enormi distanze in cerca di cose che gli servono per mandare avanti il prodotto.

Come si costruisce il diagramma a spaghetti?

Come prima cosa si disegna la pianta in scala del reparto che si prende in esame. Si disegnano su questa pianta tutti gli oggetti presenti nel reparto. Poi si parte dall’inizio del ciclo e si osserva come si muove e cosa fa la persona che esegue il processo. Ad esempio, parte da un punto A, va al punto B, poi al punto C, poi torna al B, poi va al D ecc, fino alla fine del ciclo completo di lavoro. Si disegnano sulla pianta tutti questi movimenti e l’immagine ottenuta assomiglia a quella che vedete sopra – un piatto di spaghetti, appunto…

A cosa può servirci l’informazione che otteniamo dal diagramma a spaghetti?

Ci serve per capire come si può riorganizzare il luogo di lavoro in modo tale che le operazioni siano messe in una sequenza logica e lineare, senza dei loop indietro. Un layout comune che si ottiene alla fine della riorganizzazione è quello della cella ad U, dove il prodotto entra da una parte ed esce dall’altra, muovendosi passo passo linearmente nel processo, e non a zig-zag.

E’ uno strumento che è utilissimo per eliminare lo spreco di trasporto e studiandolo bene si possono ottenere enormi benefici in termini del tempo risparmiato a fine giornata.

Essendo così semplice da fare e capire, potete farlo anche voi, adesso, nei vostri reparti. Poi tornate qui e ditemi come è andata… 😉

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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