Dopo che la scorsa settimana avevo sottolineato il servizio online della Telepass che non funzionava: non era possibile accedere e non era possibile neanche modificare i propri dati, il giorno successivo sono andato a vedere se potevo accedere e il servizio era irraggiungibile, in manutenzione.
Ho pensato: Bene, probabilmente adesso andranno a sistemare la cosa. E infatti, il servizio è stato ripristinato e adesso funziona tutto normalmente.
Sia l’accesso normale sia la modifica della password.
Probabilmente non sono stato l’unico ad avere questo tipo di problema, e probabilmente si sarà verificato proprio nella giornata in cui volevo accedere io anche per gli altri utenti.
Comunque, quello che fa piacere è la risposta tempestiva della Telepass a sistemare la falla nel sistema e a loro, adesso, vanno tutti gli elogi, quelli che nell’articolo precedente erano le frustrazioni…
La reazione è stata dunque abbastanza buona. Quello che tutti possiamo imparare da questo caso: errori sono inevitabili. Succedono sempre e anche ai migliori. Ma gli errori non devono servire per accusare le persone, ma per trovare una soluzione definitiva che li elimina e non permette che tornino. Mai più.
Spero che la Telepass adesso ha imparato dall’errore e che un simile disservizio non capiti più. Se solo fossero così solleciti anche a cambiare i dati anagrafici, in quanto avevo fatto la domanda parecchio tempo fa presso un loro punto blu per la modifica del mio codice fiscale (circa un anno fa…) che è stato modificato per qualche strana intuizione dell’agenzia delle entrate, e sul profilo risulta ancora quello vecchio… Casi singoli e isolati, si vede che non sono di grande interesse…
Anche il vostro account Telepass adesso funziona normalmente?
PS. Lo sapete come fanno i brand americani in questo momento a gestire situazioni simili? Praticamente tutti hanno un account su twitter e seguono quello che i clienti dicono di loro. E poi, quelli bravi, rispondono alle singole critiche o osservazioni da parte dei clienti, risolvono i loro problemi e fanno diventare magari uno scettico del loro brand un loro promotore… In Italia non ho ancora visto una cosa del genere, però l’esperimento di qualcuno sarebbe divertente da osservare…
PPS. Proprio stanotte ne ha parlato anche Pasquale su TagliaBlog.
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