Come pensare a lungo termine?

Ho scambiato negli ultimi giorni qualche parola con Maria Grazia nei commenti al mio articolo L’Italia, un paese che serve male i suoi clienti.

Lei mi ha scritto:

Bell’articolo Dragan!! Sono assolutamente d’accordo su quello che scrivi. Qui il vero problema e’ che gli italiani, così come le aziende non Lean, hanno un approccio a “breve termine” e non a “lungo termine”, come dovrebbe essere.
Tutte le decisioni cioè vengono prese in base ai risultati di corto respiro ovvero senza una visione e un piano pluriennale . Ancora una volta e’ una questione di cultura, di mentalita’, dura a cambiare, ma non impossibile e ancora una volta molti non si preoccupano di capire quali siano veramente i bisogni del cliente. La svolta può avvenire solo se c’e’ la volontà di assicurare la propria attività per molti anni.

Al che ho risposto:

Siamo abituati in Italia a pensare a tutto subito. Cosi ci hanno insegnato tutti. Ma cosi non puoi avere un piano a lungo termine, un progetto che puoi inseguire e portare a termine. Dove puoi andare a fondo e capirlo. Questo non esiste.

E allora lei mi ha chiesto:

Tutti capiscono questo ragionamento e l’importanza di un’impostazione a lungo termine ma pochi riescono a realizzarlo? Cosa bisogna fare per cambiare le cose?

Qui vorrei far partire un ragionamento riguardo la sua domanda.

Per poter pensare a lungo termine, bisogna pensare alla progressiva crescita. Un’azienda non puo’ partire oggi e pretendere di sbancare il mercato in 1 anno. Magari prendendo dei crediti per la loro idea e poi spendendo dei soldi per costruire qualcosa che poi mai vedeva la luce del sole. E indebitandosi fino al collo in quanto si prende poi un secondo credito per pagare il primo ecc ecc. Oggi la situazione del mercato, per fortuna, e’ diversa. Le banche non ti danno piu’ i crediti come una volta e devi essere bravo ad arrangiarti con quello che hai e che guadagni. Per questo motivo, o sei ricco di famiglia e parti alla grande, con scarse probabilita’ di successo (i ricchi di solito prestano poca attenzione al dettaglio, pensano che il denaro puo’ comprare tutto…), oppure sei relativamente normale in partenza e devi guadagnarti la tua posizione sul mercato, investire solo con quello che riesci ad accantonare dei tuoi mezzi, e crescere gradualmente studiando attentamente ogni mossa.

Questa seconda opzione e’ quella da preferire, in quanto all’inizio l’imprenditore si comporta con i soldi come chi deve gestire il budget famigliare: non spende piu’ di quello che guadagna. Tu non puoi guadagnare 1000€ al mese e spenderne 2000€. Dopo pochi mesi sei finito. Devi essere bravo di investire quei 1000€ che guadagni in qualcosa che domani ti permettera’ di guadagnarne 1100€ ecc ecc. Devi migliorare e muoverti a piccoli passi, pensando che, a lungo termine, questo tuo atteggiamento ti portera’ all’eventuale successo e ricchezza.

Cosa succede invece nelle nostre aziende? Quando guadagni i primi 1000€ pensi di essere un dio che cammina sull’acqua, e inizi a pensare che adesso potresti prenderti un mutuo, comprarti un macchinario che devi pagare 500€ al mese, ma alla fine quel macchinario ti permette di guadagnare 1010€ al mese. In pratica ti mangi tutto quello che guadagnavi e vai in fallimento.

Pensare a lungo termine non vuol dire definire un piano strategico con obiettivi precisi tra 20 anni. Vuol dire definire i principi di gestione. Sono famosi i 14 principi della Toyota descritti nel libro The Toyota Way di Jeffrey K. Liker, basati sui 14 principi di Deming. Questi principi definiscono come devono pensare, nel tempo, tutte le persone di una organizzazione, e in base a quali criteri saranno prese le decisioni. Prevedere il futuro e’ impossibile per tutti. Ma sapere in che modo andrai ad affrontare le situazioni per non incorrere nei guai, questo si puo’ sempre definire a priori. E poi dovete rispettare sempre ed in ogni circostanza questi principi definiti, anche quando si tratta di decisioni triviali all’apparenza. Sarete giudicati da chi vi segue proprio in base a quelle, e non in base a quelle serie e grandi. E se rispetterete i vostri principi, e vi guarderete dal non incorrere in debiti ma di crescere lentamente con il proprio capitale, sarete in grado di sopravvivere a qualsiasi tempesta o crisi che vi si presenti davanti. Come ha fatto la Toyota per 70 anni (anche adesso, dopo il 2009 negativo a causa di richiami, nel 2010, 2011 e 2012 sono in positivo e in crescita…), e come fanno molte aziende, anche piccole, che si procurano la loro piccola fetta di mercato e la soddisfano con prodotti di qualita’, ottimo servizio e rispetto di tutte le persone che per esse lavorano o con cui collaborano.

Queste sono le basi fondamentali per iniziare la vostra storia. Pensate al budget famigliare e definite i vostri limiti e principi che seguirete d’ora in avanti. Se avete debiti, tendete ad estinguerli e a vivere con i propri soldi, che avete guadagnato. Non pensate di crescere troppo velocemente: fermatevi strategicamente quando siete ancora piccoli e soffrite eventualmente se avete una commessa grande, “la commessa della vita”. Fate gli straordinari, sacrificatevi. Ma non assumete persone per le quali non avete le basi finanziarie di sostenimento a lungo termine. Una commessa cosi puo’ anche non ripetersi.

Crescete quando siete sicuri di avere il mercato ripetitivo che vi permette di crescere, e anche in quel caso, pensate bene ai principi che avete definito per la crescita e per lo sviluppo delle persone. Sviluppate i processi e le persone, migliorateli entrambi, insegnate alle vostre persone ad essere leader di se stessi e poi a guidare gli altri. Insegnategli a seguire i principi e a prendere le decisioni autonomamente in base ad essi. Premiatele quando li seguono, anche se alla fine portano alla perdita immediata a breve termine, perche’ li avete definiti per prosperare a lungo, ricordate. Punitele invece quando vi portano anche al guadagno al breve termine, ma non seguendo i principi. Fate valere la vostra voce in questa situazione. Non permettete che questi piccoli guadagni vi portano fuori dalla vostra traiettoria. E quando crescete, pensate sempre in piccolo, mai in grande: umilta’ e’ una delle virtu’ piu’ importanti che un leader puo’ avere…

Questo e’ il mio consiglio. Voi invece, cosa ne pensate?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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