Lean Questions: Una proposta rifiutata

Eccoci di nuovo nella rubrica Lean Questions, che ogni venerdì risponde alle vostre domande poste attraverso i soliti canali: FacebookGoogle+ e Contatti.

Oggi la rubrica è dedicata a Elisa, che mi propone il seguente:

Salve, sono socia di una società di commercio di materiali edili, siamo 3 soci, solo io da un po’ di tempo leggendo i vostri articoli e qualche libro, riesco a percepire l’utilità dello sviluppo di un processo lean, ho provato a parlarne con l’amministratore delegato, ma anche lui non ci sente, conosce l’argomento in maniera superficiale e lo abbina solamente alla produzione. Volevo chiederle, siccome noi abbiamo 11 punti vendita nel Veneto, se sarebbe possibile testare il metodo lean solamente in 3 punti vendita per far capire e conoscere ai soci il miglioramento che questo può portare nell’azienda.
In attesa di una sua risposta, porgo cordiali saluti.

La mia risposta che le ho inviato via email, che magari molti di voi troveranno contraddittoria, era la seguente:

Salve Elisa,
Grazie per l’offerta, ma da quello che spieghi nella tua richiesta, sarei dell’idea di NON voler iniziare la collaborazione con la Sua società.
Perché?
Perché se l’Amministratore non ci sente, allora per me sarebbe solo una perdita di tempo inutile.
Io collaboro con aziende serie, decise di cambiare, dove l’Amministratore in prima linea guida il cambiamento. Se l’Amministratore non è disposto di sacrificarsi e di cambiare, per me una consulenza sarebbe solo un esercizio futile con le persone a livelli inferiori che vorrebbero cambiare, ma non hanno alcun potere di guidare il cambiamento vero in quanto non c’è una guida dall’alto che li sostiene.
Questo lo dico dall’esperienza personale di alcune aziende dove l’Amministratore mi salutava ma poi spariva per la sua strada, e le altre persone restavano senza la guida, necessaria soprattutto nelle fasi iniziali della trasformazione.
So che non sono molti i miei concorrenti che rifiuterebbero il lavoro che Lei mi chiede di fare, soprattutto di questi tempi, e probabilmente se ne contatta alcuni saranno contenti di provare a darle una mano, o almeno per prenderle le ricche parcelle per un periodo di tempo, ma ho paura che, se la situazione del suo Amministratore riguardo a lean non cambia, il successo sarà limitato.
Se vuole un aiuto, le dò un consiglio. Non inizi da tre aziende, inizi da una sola e stia sempre personalmente sul posto, nel gemba, cambiando pian piano le tecniche e procedure per rendere i processi più efficaci. Consiglierei di partire da soli, senza un aiuto del consulente, e di imparare dai propri errori e individuando gli sprechi, eliminandoli uno ad uno. Parta dai fondamentali, dall’osservazione del processo attuale, e si dia degli obiettivi a breve, medio e lungo termine da raggiungere utilizzando il metodo scientifico, PDCA, per muoversi in avanti. Coinvolga le persone e le guidi a migliorare prima di tutto se stessi, e poi saranno loro a migliorare l’intera azienda. Ottenga dei risultati tangibili in questo modo.
Poi, se il Suo Amministratore vede i risultati e si convince che lean E’ la strada da fare, sarò sempre a Sua disposizione per dare una mano.
Cordiali saluti

Il rifiuto è in funzione del rispetto che nutro per il successo e per il valore dei miei clienti, potenziali e reali.

In linea con quello che avevo scritto qui

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

1 comment… add one
  • stefano Mag 10, 2013, 1:56 pm

    In primo luogo sono completamente d’accordo con la risposta.
    Mi sento di aggiungere che in merito ai risultati tangibili a me ha aiutato molto trasformare il recupero dagli sprechi in Euro o in opportunità.
    Esempio_
    – giorni di Lead Time in euro,
    – aree prima dedicate a scaffali/stock in opportunità di mettere macchinari che generano valore.

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