Gestione del cambiamento #5

Potete leggere i primi quattro articoli della serie ai seguenti link: #1#2, #3, #4.

Nei precedenti articoli abbiamo trovato la “pecora nera”, abbiamo trovato i “punti critici”, abbiamo “puntato alla destinazione”. Oggi invece andiamo in “cerca di emozioni”.

Cosa vuol dire andare in cerca di emozioni? E come possono essere legate le emozioni ad un cambiamento?

Vi siete mai chiesti perché non riuscite a cambiare le vostre abitudini in, ad esempio, alimentazione, quando sapete benissimo che qualche alimento particolare vi fa più male che bene. Ad esempio qualche dolce, come tiramisù… Ma non riuscite a scrollarvi di dosso il bisogno di mangiarlo perché… è buonissimo…

Ecco, quello è un tipico esempio dove le emozioni non vi fanno cambiare le abitudini… Perché si tratta di emozioni positive, che ulteriormente rafforzano la vostra insistenza a continuare.

Lo stesso succede anche quando dovete cercare di cambiare le abitudini nel vostro luogo di lavoro. Per far cambiare, bisogna fornire alle persone le emozioni forti che le convincono a cambiare. Non devono essere per forza emozioni positive, anzì, quelle negative sono spesso molto più efficaci. L’importante è che sono forti… Ad esempio, il disgusto, la paura e simili, vanno benissimo per lo scopo. Ma le emozioni negative sono molto più adatte per i cambiamenti a breve termine, che richiedono una azione immediata. Invece per pensare in maniera creativa e flessibile, sono molto più adatte le emozioni positive. Come ad esempio il “trovare la pecora nera” del secondo articolo della serie che mostra alle persone che il cambiamento è possibile e che è già stato raggiunto in passato…

Ma solo raccontare le emozioni è sufficiente? Assolutamente no. Le emozioni vanno visualizzate! Così rendono molto di più. Ad esempio un filmino con le registrazioni dei vostri clienti che si lamentano (e usano certe espressioni…) è molto più emozionante rispetto al reclamo scritto su carta… Una dimostrazione visiva di quello che si fa di sbagliato e dove si sprecano i soldi nell’organizzazione ha un effetto molto più forte rispetto a report scritti di 50 pagine… Anche se questa presentazione prende solo un esempio puntuale del vostro processo. E’ sufficiente per far scattare la molla…

A cosa servono le emozioni? Servono per sterzare la rotta nella vostra organizzazione. Quando si vede che questa sta andando a rotoli, bisogna agire, bisogna mostrare che il cambiamento è necessario ed è possibile se si vuole…

E trovare la giusta emozione, il giusto esempio da mostrare è la chiave per ottenere questa sterzata.

Pensate cosa potrebbe essere la chiave nella vostra organizzazione. Andate a esaminare questa situazione, registrate un filmino, fate un poster emozionante che spiega il problema. E poi comunicatelo a tutti. Svegliate le persone sulla situazione reale. La molla scatterà. La pietra comincerà a rotolare.

Il cambiamento avrà inizio…

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • Diego Agostini Set 13, 2010, 10:01 pm

    L’elemento che provoca un cambiamento sistemico non può non appartenere alla sfera emozionale. Completamente d’accordo.

    • Dragan Bosnjak Set 16, 2010, 4:27 pm

      Diego, grazie per i tuoi interventi e i complimenti!
      Torna spesso! 😉

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