I tre orizzonti

Il solito gruppetto di amici del twitter come al solito ha fatto partire una discussione su un articolo trovato presso il blog Innovation Excellence che parla di tre orizzonti e di come questo discorso è legato al lean.

Prima di tutto, cosa sono questi tre orizzonti? Vediamo cosa riporta l’articolo originale:

Orizzonte 1 (H1) in breve

Questo è il business esistente, quello di cui hai bisogno per mantenere il tuo focus, che ti paga le bollette, che ti dà la possibilità di arrivare a domani. L’enfasi qui in H1 è che tu inventi, sviluppi e realizzi un chiaro portfolio di prodotti e servizi e (possibilmente) un robusto processo di innovazione. Il tuo obiettivo è di continuare a estendere e difendere il tuo core business e si tratta dunque più di un approccio incrementale per migliorare su quello che hai già. Questo orizzonte è quello con cui la maggior numero di persone è più familiare.

Orizzonte 2 (H2) in breve

Orizzonte 2 è il punto dove avviene il “punto di disturbo”, il famoso dilemma di innovatore descritto da Clayton Christensen. E’ quando le cose iniziano a cambiare, a minacciare ciò che hai come core, è il posto dove inizi a vedere il cambiamento. E’ il posto dove i disturbi iniziano a far emergere nuovi business che gli altri vedono, anche se tu non lo vedi. Certamente hai bisogno di vedere questo orizzonte con diverse metriche del suo valore e investimento in quanto spesso si tratta di business “in erba” e di come questo business possa disturbare il tuo core business esistente. L’enfasi qui è che hai bisogno di ricercare, dimostrare e disturbare a tua volta. Per farlo devi sicuramente buttarti dentro di esso per assicurarti che lo stai affrontando in diversi modi (prototipi, nuovi modelli di business, pivot) e che puoi essere pronto con esso con le possibili risposte se ti arriva addosso più velocemente di quanto ti aspettavi inizialmente.

Orizzonte 3 (H3) in breve

Ci sono dei pezzi del futuro nel presente, e questi vengono spesso chiamati “segnali deboli”. Queste posizioni probabilmente cambieranno la natura del vostro settore e sono potenzialmente molto radicali. Si tratta di posti dove ci sono reali possibilità di modi completamente diversi di fare le cose e dove la mentalità deve essere più fluida e adattabile, per vedere le cose in modo completamente diverso. Ci saranno voci diverse su di essi, offrendo diversi valori e prospettive. Diventa un orizzonte difficile da gestire. L’enfasi qui è di avere visione, esplorare e incorporare. Spesso non ci sono vincenti o perdenti tra questi punti di vista differenti, e spesso non possono mai essere supportati dai dati ed evidenze “sicure”, ma i scenari chiari che li esaminano devono essere discussi per ottenere un consenso su dove esplorare e dove no.

Io ho risposto su twitter ai miei amici in seguente modo:

Ho un libro in creazione che parla di Three Views, un pò diverso da 3 orizzonti ma lean. Tre orizzonti parlano dell’innovazione e prodotti. Three Views parlano invece del sistema e processi, e penso che questo sia più lean.

Il mio punto di vista è che i tre orizzonti possono essere usati come punto base per innovare i prodotti e servizi. Devi sempre tenerli ben in mente e sotto controllo se vuoi avere una prospettiva del ieri, oggi e domani della tua azienda. I Three Views che nomino nel tweet invece parlano più dell’esecuzione oggi, dal punto di vista delle attività (gemba), del flusso di valore (processo) e dell’organizzazione nel suo insieme (sistema). Secondo me, se questi ultimi sono allineati nella stessa direzione (quella della visione), tutti e tre, l’organizzazione ha un potenziale enorme e un vantaggio spropositato rispetto alla concorrenza.

Il segreto quale è? Avere definito una visione giusta per l’organizzazione. Ossia non limitare la visione ad oggi o a ieri, ma proiettarla in futuro. Ed è qui che l’approccio si incrocia con quello dei tre orizzonti di sopra. Essere allineati e davanti alla concorrenza ti permette di poter essere in grado di provare qualcosa di diverso, che potenzialmente può disturbare il tuo attuale modello di business. E se sei un ottimo esecutore oggi, vuol dire che la competenza di tutte le persone nella tua organizzazione è più alta rispetto alla tua concorrenza, e che questa competenza e know-how poi ti può aprire la strada delle soluzioni diverse o innovative nel tuo core.

Se non soddisfi questo presupposto dell’ottima esecuzione e allineamento, corri il rischio che gli altri veramente possano disturbare e/o annullare il tuo attuale core, il tuo modo di lavorare odierno con idee diverse. Se invece il tuo know-how è superiore, avrai già provato e visto le varie alternative e avrai già inglobato le migliori pratiche nel tuo attuale. Questo è tutta la differenza…

Voi cosa ne pensate?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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