Regole d’interazione: Teoria dei giochi #3

Continuiamo oggi con la teoria dei giochi. Potete leggere i primi articoli qui, qui e qui.

Oggi parliamo delle regole d’interazione.

Cosa sono le regole d’interazione? Come spiegato nell’articolo iniziale, le regole d’interazione sono le regole all’interno del gioco accordate da parte dei partecipanti, secondo le quali il gioco viene definito. Queste regole definiscono i vincoli dello spazio.

Proviamo a pensare a cosa vuol dire avere delle regole di gioco definite in un’azienda.

Cosa è lavoro standard? Da cosa è definito?

Il lavoro standard è il modo attuale migliore di fare un lavoro. Il lavoro standard è definito dalla sequenza, contenuto, tempi e risultato atteso. In pratica queste sono le regole del gioco che stiamo giocando nell’azienda. Si sa esattamente quali sono i vincoli, come dovrebbe essere fatto il lavoro, cosa contiene, con quali tempi e cosa si vuole ottenere. In sostanza, si tratta di un gioco.

Ma cosa succede invece nelle aziende non lean? Queste fasi non esistono o non sono bene definite. Provate a pensare al lavoro che svolgete tutti i giorni. Lo svolgete a memoria e in maniera sempre uguale? Ne dubito. Perché? Perché di solito la sequenza delle azioni elementari varia da una giornata all’altra, da come vi ricordate. Perché il contenuto varia – provate solo a pensare ai piloti che non seguono delle specifiche checklist per controllare che tutto è a posto prima di decollare: si corre un grosso rischio di disastri vari… Perché i tempi variano: magari oggi vi ricordate un dettaglio che vi siete scordati ieri e avete risparmiato o perso qualche minuto per eseguirlo? Perché il risultato atteso non è chiaramente definito: esempi possono essere innumerevoli…

Provate ad esempio adesso a pensare ad uno sportivo che va a fare i giochi olimpici. Il contenuto e la sequenza del suo lavoro sono definiti? Certamente, provate a pensare ad un ginnasta che deve eseguire un esercizio: se non fossero definiti in minimi termini il contenuto e la sequenza, correrebbe grossi rischi soprattutto per la propria incolumità. I tempi sono definiti? Assolutamente. Il risultato atteso è definito? Certamente: chi esegue meglio, con maggiore maestria l’esercizio viene premiato con delle medaglie secondo criteri specifici. Magari ho preso l’esempio sbagliato, in quanto in ginnastica i criteri sono definiti da parte di una giuria che poi verifica l’esecuzione in confronto con gli stessi, quindi è una misura soggettiva, ma comunque anche un occhio inesperto è in grado di distinguere tra un performer “da corsa” e uno mediocre o scarso (come potrei ad esempio essere io che, al limite, potrei appendermi alla sbarra e stare li appeso per tre minuti senza riuscire a muovermi di un millimetro – che spettacolo, vero… 😉 ).

Definire le regole d’interazione è il terzo elemento della teoria dei giochi. La prossima volta vedremo cosa sono gli artefatti del gioco e come possiamo utilizzarli anche nella nostra azienda.

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

0 comments… add one

Leave a Comment

 

Precedente:

Successivo: